mercoledì 26 maggio 2010

Allarme del WWF. La primavera difficile delle rondini Sulla costa tirrenica il loro habitat è a rischio. Al via il censimento delle colonie.


(Afp)
(Afp)

GROSSETO – Ogni anno, a primavera, la vita per loro diventa sempre più difficile. Non trovano più casa, le rondini, che sulla costa tirrenica (una delle direttrici più importanti della migrazione) arrivano esauste dall'Africa dopo migliaia di chilometri. Colpa dell'uomo, ancora una volta, che soprattutto in questi ultimi anni di rincorsa al mattone e alla ristrutturazione spesso selvaggia ha distrutto l'habitat di questi uccelli straordinari sterminatori di insetti nocivi. Sono scomparsi sottotetti e pertugi una volta popolati dai nidi di rondine e l'uso di fitofarmaci e la sterilizzazione di stalle e altri luoghi rurali hanno completato l'opera distruttiva. Anche l'eliminazione di siepi, fossi e prati che fornivano alle rondini i terreni di caccia preferiti ha contribuito al lento ma preoccupante declino della specie. A lanciare l'Sos è il Wwf che sta eseguendo un censimento per capire la consistenza delle colonie di rondini, rondoni e balestrucci, oggi sempre più in diminuzione. Secondo uno studio di BirdLife International, dal 1970 al 1990 la popolazione europea di rondini si è ridotta del 40% e il trend purtroppo sembra essere ancora indicare una costante diminuzione. La Toscana è una delle tappe fondamentali della migrazione delle rondini. Fino ad oggi grazie anche alle oasi e alle zone umide (alcune gestite direttamente Wwf) in questa regione i volatili hanno trovato l'habitat ideale prediligendo quel paesaggio rurale e quello sviluppo urbanistico "a misura d'uomo e di animale" ottimo per la loro nidificazione. Adesso però le cose sono cambiate. Per leggere tutto l'articolo clicca qui

Marco Gasperetti
mgasperetti@corriere.it
25 maggio 2010



Nessun commento:

Posta un commento