Due giorni, due soli giorni ed il Summit si chiuderà.
Che cosa è stato deciso finora?
Sembra che le notizie siano incerte, come racconta Maria Grazia Midulla nel suo blog (http://sfidadelclima.wordpress.com/), "La dice lunga sulla complessità di questi negoziati il fatto che un gruppo di professionisti (gli esperti WWF, n.d.r.)dentro il Bella Center abbia difficoltà a capire cosa stia succedendo. Come fanno a seguire gli avvenimenti coloro che stanno fuori del Bella Center, se anche quelli che stanno dentro fanno fatica?"
Grazie ad Internet wi-fi, ai cellulari, ai palmari, ecc. i partecipanti al vertice ricevono una quantità enorme di informazioni in tempi rapidissimi, ma è la visione d'insieme che hanno difficoltà a costruire.
Così può capitare che si diffondano chiacchiere non veritiere, ad esempio: "Nella mattinata alcuni paesi hanno diffuso la notizia che i paesi in via di sviluppo erano usciti dal meeting scoraggiati. In effetti c’era stata molta delusione, ma nessuno aveva lasciato l’aula" dice Maria Grazia.
Oggi è arrivato il momento in cui i negoziatori devono passare i testi ai ministri; alcuni gruppi di lavoro stanno ancora revisionando e rivedendo questi testi, ma uno dopo l’altro devono chiudere la loro attività.
Dopo il lento processo e un lavoro interminabile sulle procedure, ora i ministri devono affrontare un gran numero di documenti.
Come WWF, stiamo lottando perché il vertice operi su due fronti, un Protocollo di Kyoto rafforzato e un Protocollo di Copenhagen che risolva tutti i problemi che Kyoto non ha risolto.
Al momento però, come rivela un comunicato stampa del WWF Italia di oggi, i Paesi industrializzati hanno annunciato impegni insufficienti e intanto stanno preparando una serie di trucchi e scappatoie che potrebbero fare dell'accordo sul clima un colabrodo.Il WWF lancia l'allarme e ricorda come per i paesi industrializzati sia facile uscire fuori da un percorso reale di tagli di emissioni ma non da una catastrofe climatica.
Il WWF ha scoperto, analizzando gli escamotage in corso nei paesi industrializzati, che questi possono aumentare le proprie emissioni addirittura dal 4 al 10% entro il 2020 rispetto a dati del 1990, un contrasto assordante rispetto agli impegni, pur modesti, proclamati a Copenaghen!
Conclude il suo post odierno Maria Grazia con questa riflessione:
"Noi sappiamo qual è la soluzione di cui abbiamo bisogno, ma i testi sono complessi e pieni di parentesi quadre e numeri sui quali le parti non hanno trovato un accordo.
Vogliamo che i ministri scelgano i numeri grandi, cancellino quelli piccoli e aggiungano numeri forti là dove i testi hanno spazi vuoti. Ma lo faranno?"
Al prossimo appuntamento.
Mariella Gavarini
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