martedì 7 settembre 2010

Incuria sulla pista ciclabile di san rossore e sui sentieri del monte pisano


Riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente lettera inviataci dal dott. Francesco Stea

Incuria sulla pista ciclabile di san rossore e sui sentieri del monte pisano

La pista ciclabile per il parco di San Rossore, lungo il viale delle Cascine, è larga al massimo qualche decina di centimetri. In realtà, a causa dell'incuria e della mancanza di manutenzione, è spesso coperta in parte da terra e vegetazione, e si riduce letteralmente a una spanna; in alcuni punti, poi, scompare del tutto sotto la sabbia. Ci sono inoltre alberi con rami pericolanti o sporgenti ad altezza d'uomo, cassonetti, automobili parcheggiate a ore senza che nessun vigile intervenga.
L'incuria sulla pista di San Rossore fa bene il paio con la mancata valorizzazione dei numerosi e piacevoli itinerari per il trekking e la mountain bike sul Monte Pisano, dove i percorsi sono mal segnalati, la cartellonistica scarseggia ed è assai difficile orientarsi persino avendo con sé le pochissime cartine e guide che se ne occupano e che circolano in modo quasi clandestino (mi risulta che esista un solo libro che ne tratta parzialmente, mentre la cartina dei sentieri del Club Alpino Italiano è reperibile in una sola libreria specializzata).
Mi chiedo se il rilancio del turismo a Pisa si faccia così, a suon di cemento e mattoni per nuovi faraonici inutili alberghi ma scoraggiando di fatto la fruizione di notevoli bellezze naturali poste a pochi passi dalla città; le quali, se fossero davvero valorizzate come meritano, potrebbero di certo attrarre un congruo numero di visitatori. Certo a Pisa ci si lamenterà sempre del “turismo mordi e fuggi”, finché tutto quello che sapremo offrire sarà Piazza dei Miracoli con le bancarelle di cianfrusaglie e i bar e i ristoranti in cui i prezzi (esosi) sono inversamente proporzionali alla qualità, e oltre la piazza il nulla. Poi diamo la colpa a qualche extracomunitario col borsone...

1 commento:

  1. Il monte non è visto come risorsa turistica ma solo come luogo da sfruttare per il proprio divertimento o esigenza: moto enduro e suv che rovinano i sentieri, pannelli spesso danneggiati da cacciatori e altri, bossoli, resti di capanni, discariche.

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