giovedì 13 ottobre 2011

Condannato per maltrattamento di cani utilizzati per la caccia al cinghiale dal Tribunale di Pisa per l'intervento della guardie zoofile del WWF



Il Tribunale di Pisa, sezione distaccata di Pontedera, ha condannato a 3000 euro di ammenda, con la sospensione condizionale della pena, F.C. di 64 anni, residente in un comune della bassa Val di Cecina, per maltrattamento di animali. Nel 2007 le Guardie Zoofile del WWF di Pisa, su segnalazione della presidente della sezione di Pisa dell'ENPA (Ente Nazionale per la Protezione degli Animali), la professoressa A.M. Brunoni, si recarono presso l'azienda agricola dell'uomo e trovarono, in cinque recinti, della superficie complessiva di poco superiore ai trenta metri quadrati, quindici cani delle razze utilizzate principalmente per la caccia al cinghiale. I cani, suddivisi in cinque recinti, avevano poco più di due metri quadrati a disposizione per muoversi ed addirittura uno era legato con una catena di appena un metro di lunghezza. Le guardie del WWF verificarono anche che, ed eravamno nel mese di luglio, i cani non avevavo acqua a disposizione in quanto i recipienti, consistenti in barattoli di latta, non erano assicurati alle strutture e quindi venivano regolarmente rovesciati quando i cani si muovevano nei poco spazio. A terra vi erano le deiezioni di più giorni e non vi era pavimetazione, per cui l'odore di urina era nauseabondo. Sette cani non risultarono, al controllo delle Guardie WWF, iscritti all'anagrafe canina; infatti gli operatori, che ricordiamo, in quel caso sono a tutti gli effetti agenti di polizia giudiziaria, verificarono col lettore di microchip in dotazione, tutti i cani. Venne quindi verbalizzata l'infrazione amministrativa alle norme in materia di anagrafe canina. Successivamente al sopralluogo del WWF intervenne la vigilanza veterinaria della Az.USL 5 di Pisa che verificò come, nell'arco di venti giorni, il detentore dei cani, si fosse adoperato per migliorare le strutture, comunque precarie. Il WWF e l'ENPA di Pisa riscontrano che, anche in base alle recenti normative regionali, i controlli sulle modalità di detenzione dei cani debbano essere più frequenti e li pongono come priorità nell'operato delle Guardie Zoofile e stimolano le altre forze di polizia ad intensificare le verifiche.

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