sabato 31 ottobre 2009

Domenica 1° Novembre apertura della caccia al cinghiale.Le associazioni ambientaliste in Provincia di Pisa chiedono rispetto delle norme di sicurezza

Per questo inizio di stagione venatoria, gia' apertosi con drammatiche notizie di incidenti, ci rivolgiamo sopratutto a chi pratica questa attivita' di caccia al cinghiale in forma di “braccata” o “battuta” , modalità su cui si concentra il maggior rischio di incidenti, dati emersi da recenti convegni sul tema della sicurezza e l'attivita' venatoria. Ricordiamo che permane l’obbligo di utilizzo, per tutti i partecipanti, di gilet ad alta visibilità e di giungere alle poste con fucile scarico. Raccomandiamo, come scritto anche nel calendario venatorio, tutti i cacciatori a mettere in pratica le più scrupolose regole di attenzione e di buon senso nell’uso delle armi, al fine di evitare i possibili incidenti e di garantire la sicurezza per se stessi e per gli altri cittadini della provincia che usufruiscono del nostro territorio con altre modalita' e che si potrebbero trovare nel mezzo di queste battute mettendo a rischio la propria incolumita'. Vogliamo ricordare anche cio' che dovrebbe ancora essere fatto in materia, anche in coerenza con i solenni impegni che furono presi ,dopo i tragici fatti del dicembre scorso a Camugliano, in Consiglio Provinciale, e cioe' che la Provincia di Pisa doveva avviare una campagna informativa in materia di sicurezza, con particolare attenzione alla prevenzione degli incidenti di caccia. Cosi' come la scarsa attenzione di alcune amministrazioni comunali sopratutto quelle del Monte Pisano sul cui territorio insistono alcune decine di squadre di “cinghialai” che ci sembra non stiano facendo molto in tema di sicurezza. Certo non vogliamo che esse diano norme o prescrizioni che non gli competeno, ma quantomeno avviare opere o campagne di attenzione su alcuni rischi, che si potrebbero correre transitando o percorrendo alcune strade poderali,sulle quali la legge non prevede il rispetto delle distanze di sicurezza e che di fatto sono diventate strade in cui vengono praticate le battute, provocando un certo disagio e anche rischio per coloro che vi transitano per altri motivi. Un primo intervento potrebbe essere l'apposizione di cartelli che invitino al rispetto delle norme comportamentali e avvisi di pericolo.

Un esempio , in particolare ci e' sembrata innopportuna e anche a grave la decisione del comuni dei Monti Pisani di declassare la via panoramica che da Santallago porta ad Agnano, detta anhe via Tobler rendendo di fatto tale strada, molto frequentata anche dagli escursionisti , come normale territorio di caccia con piena possibilità da parte delle squadre di cinghialai di posizionare le loro poste anche sulla strada di fatto divenuta strada carrozabile.

O anche altro Comuni che da tempo hanno istituito Aree Protette Naturali di interesse locale ,con piena libertà all'attività venatoria d'altra parte lo prevede la legge regionale sulle aree protette, non si prendono pero iniziative per tabellare tabellato i sentieri e le piste forestali con i cartelli di divieto di transito vanificandio di fatto anche una attivita' e di controllo su questi territori. E cosi' via gli esempi sarebbero molti anche per gli altri distretti di caccia al cinghiale della nostra Provincia.

Le associazioni ambientaliste provinciali, concludono auspicando per questa nuova legislatura la realizzazione di alcuni interventi e campagne di informazione coerenti con gli impegni assunti e ai Comuni si richiede un maggior coraggio e una minore “accondiscendenza” verso le squadre dei “cinghialai” che troppo spesso alzano la voce e si sentono investite di un ruolo di pubblica utilita', che non gli compete ne' dalla legge e ne'gli e'stato attribuito da nessuno, ma e' solo una attivita ludico-ricreativa come tante altre, con i rischi che essa comporta e che devono essere tenuti in massima considerazione poiche' vengono maneggiate delle vere armi da fuoco che uccidono anche le persone. Partiamo quindi da cose semplice come l'applicare dei cartelli, ed invitare anche tutti i cacciatori al rispetto delle norme comportamentali e di sicurezza. Su queste tematiche vorremo organizzare un convegno di riflessione da cui poi partire, la nostra provincia potrebbe diventare una avanguardia, per successive iniziative cercando sopratutto di vincere atteggiamenti e resistenze culturali.

Pisa 31.10.2009 WWF Sezione Pisa, Legambiente Valdera e Pisa, Associazione DAV, Lipu sezione Pisa



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