lunedì 24 settembre 2012

PARTE ANCHE A PISA LA CAMPAGNA NAZIONALE DEL WWF ' RIUTILIZZIAMO L'ITALIA'



La presentazione dell'iniziativa la settimana scorsa mattina davanti a uno dei tanti edifici da anni abbandonati nel quartiere della Stazione: le ex Poste in via Corridoni. A promuovere il censimento di aree e stabili lasciati all’incuria, proponendone il recupero contro l’ulteriore consumo di suolo, un articolato cartello di associazioni: "La crisi economica non si affronta puntando su nuovo mattone e consumo di suolo ma recuperando, riqualificando e riutilizzando l’esistente. Da qui WWF, Legambiente, Unione Inquilini, Progetto Rebeldìa, Sinistra per e Imago evidenziano come in città vi siano "decine e decine di volumi sia di proprietà pubblica che privata abbandonati da anni, mentre inspiegabilmente si continua a costruire. Si dismette patrimonio pubblico, sperando di far cassa ma senza riuscirci, e si privatizzano importanti aree della città". E fanno un primo elenco di luoghi che verranno censiti, insieme alle aree industriali: i magazzini di via Andrea Pisano, la Paradisa, la Polveriera, gli edifici dell’Aoup in via Zamhenof e Palazzo dei Trovatelli, Palazzo Mastiani, la palazzina della Regione in via Bovio, la Chiesa in via Qualquonia, Palazzo Feroci di proprietà dell’Università. O ancora: la Mattonaia e le residenze dell’università in Via Santa Marta. Per non parlare dell’intero stabile di Pampana in via Vespucci, o del Palazzo sul Lungarno Pacinotti dei Mazzarosa, o di via Marsala, per finire con l’ex-Ariston e l’edificio della Banca d’Italia in San Martino. Ma quella che verrà portata avanti non sarà solo una campagna di denuncia, ma anche di proposta: "Cercheremo per queste aree ed edifici di reinventarci una destinazione d'uso che sia sostenibile e socialmente rilevante, a partire dalle idee della cittadinanza che certo non mancano e che da oggi troveranno una spinta nella possibilità di riappropriarsi degli spazi, del verde, dei quartieri e delle strade. Definire il nostro territorio, la sua naturale composizione, le sue reali necessità e i bisogni concreti, come un bene comune che interessa e investe quanti abitano e vivono ogni giorno la città di Pisa, e di cui tutti e tutte dobbiamo occuparci". "La crisi economica non si affronta puntando su nuovo mattone e consumo di suolo – concludono - ma recuperando, riqualificando e riutilizzando l’esistente".

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