In 66 comuni sarà possibile cacciare gli storni e saranno due i giorni di "preapertura" dell'attività venatoria prima che il calendario segni l'inizio ufficiale della stagione che si concluderà a dicembre. WWF Toscana: "L'ennesima conferma di come la gestione della caccia non viene fatta sulla base dei dati scientifici ma sulla base delle richieste dei cacciatori".
Critiche immediate sono giunte dal WWF Toscana: "La caccia ai primi di settembre è di gravissimo impatto per molti motivi. Si apre la caccia in tarda estate, in un momento particolarmente delicato nel ciclo biologico di molte specie e quando molti giovani dell'anno non sono ancora maturi". "Si comincia a sparare - continua la nota emessa dal WWF - quando sul nostro territorio sono presenti ancora molte specie protette migratrici, che possono così essere oggetto di sicuro disturbo e di possibile anche danno diretto. In particolare per gli anatidi (uccelli acquatici migratori, ndr.), il mondo scientifico (e non solo le associazioni ambientaliste) chiede da anni il divieto della preapertura perché non sono ancora giunti i contingenti migratori dal nord e quindi il prelievo si concentra sulle poche coppie nidificanti sul nostro territorio. Inoltre le femmine in buona parte non hanno ancora completato la muta delle penne e hanno difficoltà di volo". In merito alle soluzioni scelte per la gestione della preapertura il WWF sottolinea che "si tratta dell'ennesima conferma di come la gestione della caccia viene fatta sulla base non dei dati scientifici ma sulla base delle richieste dei cacciatori. E il fatto che il provvedimento sia sistematicamente varato a 2 - 3 giorni dalle date della sua messa in atto, la dice lunga sulla consapevolezza da parte di chi lo adotta di vizi di legittimità che le Associazioni potrebbero sostenere di fronte ad un TAR se vi fossero i tempi tecnici per effettuare un ricorso". Per leggere il resto
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