E dopo i vertici nazionali di Emergency, Lipu, Fratelli dell'Uomo e Un Ponte Per... a prendere posizione a difesa del futuro del Progetto Rebeldìa, visto l'avvicinarsi dell'udienza di sfratto anticipata al 20 luglio, sono i livelli regionali e locali di Legambiente e del WWF. Le associazioni ambientaliste non fanno parte di questo cartello di associazioni, ma da tempo hanno sviluppato collaborazioni e sinergie con questa esperienza, da qui l'appello a sostegno di Rebeldìa, ma anche tante domande ed osservazioni sul Progetto della Sesta Porta. Di seguito il testo dell'intervento:
La scorsa settimana si è tenuta a Pisa un'affollatissima assemblea cittadina (almeno 250 persone) organizzata dal Progetto Rebeldia, per affrontare il problema dell'imminente sfratto dovuto all'inizio dei lavori del progetto "Sesta Porta".
WWF e Legambiente non fanno parte del cartello di associazioni del Progetto Rebeldia, molte sono però le attività condivise e organizzate insieme.
Non solo perché due delle principali associazioni ambientaliste che operano in città, Lipu e Greenpeace, hanno proprio lì la loro sede, ma soprattutto perché Rebeldia è uno spazio accogliente e aperto a tutti, in cui discutere e confrontarsi sulle tematiche più disparate, anche quando non vi è una totale convergenza di vedute.
Ci rammarica, come associazioni ambientaliste, che si cerchi di fare leva sulla contrapposizione tra la presenza di Rebeldìa e un intervento che punterebbe a incentivare il trasporto pubblico: ma è davvero cosi?
Il progetto della Sesta Porta non poteva essere gestito diversamente?
Perché si è proceduto con l'ennesimo progetto blindato e poco chiaro?
Siamo sicuri che si realizzerà il parco urbano delle mura?
Anche nel caso in cui non ci siano utili dalla vendita dell'immobile?
Siamo sicuri che i nuovi parcheggi previsti non aggravino, anziché risolvere, il problema del traffico nella zona della stazione?
Sono domande che come ambientalisti ci sentiamo di porre all'amministrazione, anche se ci sarebbe piaciuto farlo nell'ambito di un percorso di urbanistica partecipata.
Non possiamo quindi che esprimere la nostra piena solidarietà al Progetto Rebeldìa, augurandoci che le istituzioni locali, le cui recenti scelte sulle principali questioni urbanistiche sembrano dominate da una visione meramente economico-finanziaria, cambino radicalmente rotta e si impegnino finalmente a trovare una soluzione definitiva ad un problema che si trascina ormai da anni. Per dimostrare con i fatti e non solo a parole, di aver a cuore i reali bisogni della città, e di saper valorizzare le esperienze positive anche quando non arrivano dall'interno della maggioranza.
Quella di Rebeldìa è un'esperienza unica da sostenere, promuovere e trasmettere anche ad altre città, la cui chiusura (questo significherebbe infatti lo spostamento in un magazzino!) sarebbe una perdita enorme per tutto il mondo dell'associazionismo pisano già povero di spazi sociali realmente agibili.
Comitato Oasi WWF Litorale Pisano
Circolo Legambiente Pisa
WWF Toscana
Legambiente Toscana
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