giovedì 7 gennaio 2010

lettera al WWF

Buongiorno mi chiamo Riccardo Morelli e sono un cittadino pisano particolarmente attento alle tematiche ambientali. Come ben saprete purtroppo, sul litorale si sono resi necessari numerosi tagli di pini marittimi attaccati dal matsococcus; il problema che vi vorrei sottoporre riguarda l'area di vostra competenza: tale area bruciò molti anni fa e come è possibile notare attualmente sono cresciuti numerosissimi pini marittimi. In mezzo a questi pini e precisamente mi sembra verso l'ingresso della spiaggia libera ci sono ancora alcuni vecchi pini marittimi che sporgono dal resto della pineta. Il mio consiglio è di tagliarli in quanto potrebbero favorire il diffondersi del matsococcus anche sui giovani pini sani. Altro consiglio che sicuramente non verrà seguito sia per mancanza di fondi, sia perchè erroneamente ritenuto dannosso è il diradamento dei pini; tale diradamento sarebbe necessario se si vuole veramente creare un bosco, in quanto i pini, nati artificialmente da seme sono troppo fitti e firranno col crescere deboli, in quanto al fine di cercare la luce si svilupperanno in lunghezza, senza far prendere forza a tronco e radici. In questo modo firranno col cadere non appena ci sarà un pò di libeccio, cadendo a loro volta su altri pini.
Mi sembra un ragionamento giusto se vi si riflette un pò e tutto questo credo sia confermabile anche dal Parco MSM.
Attendo una risposta. Grazie e buon lavoro
Riccardo Morelli


Gentile signor Morelli
sono Giovanni Carmignani e le scrivo in qualità di presidente del Comitato Oasi WWF Litorale Pisano. I pini sopravvissuti all'incendio di oltre 15 anni fa, all'ingresso della nostra oasi, sono attentamente monitorati per quanto riguarda la loro stabilità e quelli pericolanti sono già stati abbattuti. Prenderemo in considerazione il suo consiglio di abbatterli tutti per ridurre la diffusione del parassita.
Il diradamento di cui lei accennava nella sua lettera, in realtà in parte è già stato eseguito da una ditta incaricata dalla Provincia, d'intesa con il Parco. Questo intervento, nella nostra oasi, è avvenuto in due tempi: 2006 e 2009. Abbiamo seguito attentamente i lavori per evitare che i mezzi meccanici utilizzari arrecassero danni alle essenze del sottobosco e alle lame. Con nostre risorse recentemente abbiamo riqualificato e valorizzato due zone umide retrodunali diradando ulteriormente i pini marittimi per favorire lo sviluppo degli ontani e di altre piante igrofile.
Grazie per le sue osservazioni
Giovanni Carmignani

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